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Clemenceau, Georges.

Statista francese. Uno dei capi del Partito radicale, esponente battagliero dell'estrema sinistra, rovesciò i ministri Gambetta nel 1882, Ferry nel 1885, Brisson nel 1886 e costrinse il presidente della Repubblica, Grevy, a dimettersi nel 1887. Polemista efficacissimo, diresse La Justice e L'Aurore, partecipando alla campagna di difesa di Dreyfus e contribuendo alla revisione del suo processo. Fu ministro degli Interni nel 1906, presidente del Consiglio dal 1906 al 1909 e dal 1917 al 1920. Durante la Grande Guerra, agì risolutamente per risollevare le condizioni militari e psicologiche della Francia. Fu il principale artefice del trattato di Versailles. Nel 1920, fallita la sua candidatura alla presidenza della Repubblica, si ritirò a vita privata. Per la sua intransigenza e veemenza proverbiali, fu detto Tigre. Lasciò le sue memorie e vari libri, in cui si ammira l'oratore incisivo e il polemista insuperabile. Scrisse La mischia sociale, I più forti, Il velo della felicità, Demostene, Al crepusolo del pensiero (Mouilleron-en-Pareds, Vandea 1841 - Parigi 1929).